"Hidden unease"






 Cos'è la "fotoarte"? Non saprei nemmeno io dirlo con certezza. La fotografia fa praticamente da sempre parte dell'arte, di grandi fotografi capaci di emozionare a dismisura tramito uno scatto ne abbiamo avuto, ne abbiamo e continueremo, mi auguro, ad averne. Di contro, viviamo in un mondo dove la fotografia è divenuta ormai parte integrante della comunicazione di chiunque, arrivando all'inflazione, alla banalizzazione e all'insofferenza del veicolo stesso: l'uso dell'immagine. L'internet 2.0 ci ha di fatto imposto a livello pubblico e globale quelle che, un tempo, eran le private e difficilmente apprezzabili serate a base di "foto delle nostre vacanze". Questo ha anche portato a una ancora maggiore campagna di disprezzo da parte dei cosiddetti "fotografi veri", o autoproclamatisi tali, verso il diffondersi del mezzo fotografico anche a chi non può permettersi, o non ha interesse a prendere, costosissime macchine fotografiche professionali. Come se poi l'acquisto di una "reflex" trasformasse automaticamente l'acquirente in un fotografo, al pari ci come l'avere un mio blog mi possa far definire uno "scrittore".

 Questo astio si è probabilmente focalizzato anche verso il mondo del fotoritocco. "Fotoritocco", ecco una parola che ormai è ampiamente sulla bocca di tutti, il più delle volte con un'idea sbagliata. Si parla quasi sempre di fotoritocco come artificioso sistema per modificare luce, atmosfera e difetti fisici per ricercare la perfezione visiva. Di certo sono strumenti straordinari, ma se si arriva al discorso che una foto "vera", realizzata lavorando con luci ambientali "vere" grazie all'occhio esperto di un fotografo "vero" sarà sempre migliore di una foto non perfetta sistemata poi tramite il fotoritocco, mi trovate perfettamente d'accordo.
Ma un conto è usare il famigerato "Photoshop" per far apparire magicamente tette perfette a chi non le ha o sparire cellulitiche montagnette a chi le ha, spesso con risultati aprossistici quando in mano a non esperti (e immagino in quanti si credano capaci anche se non è vero, magari pure io, chissà), un altro è pensare di sfruttare i potenti strumenti a disposizione delle applicazioni di fotoritocco per far esprimere arte anche a chi non può permettersi sofisticate apparecchiature.

 Ecco, partendo da qui ho voluto finalmente dedicarmi a questo aspetto del fotoritocco. Non più solo crezioni grafiche, volantini per la compagnia teatrale o buffi fotomontaggi per strappare qualche risata, spero, a chi li visiona, ma ho voluto provare a esprimere un concetto, un'idea, una sensazione. O più di queste cose assieme. Da qui nasce questo mio primo "vero" lavoro di fotoarte.

 Ne approfitto anche per ringraziare Fotolia di esistere, poichè permette anche a poveracci come me di avere accesso a tante splendide foto e immagini a prezzi accettabili o addirittura gratuitamente, come nel caso delle due foto principali usate per questa immagine (gli elementi "horror" provengono da altre fonti, comunque perfettamente free).


Nude woman original image @ Curto - Fotolia.com
Scary doll original image @ Parinyatk - Fotolia.com










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